Cosa fà la Commissione Banche.
Considerati i quaranta componenti la Commissione Banche, sopportato con non poca noia gli atti della vecchia Commissione Casini (d’altronde la legge istitutiva, tra le “competenze” ne prevede un richiamo), ci caliamo nel lavoro e sugli obiettivi che la Commissione Banche ( e il suo Presidente Carla Ruocco) vorrà raggiungere.
Abbiamo denunciato come la vecchia Commissione si sia incartata in sterili ed inutili polemiche, e questo perchè non è andata a fondo, nelle viscere storiche del sistema bancario italiano. L’avere limitato e circoscritto volutamente lo spazio temporale, ha dato risultati parziali e contrastanti. Si è partiti da un supposto impatto sul Debito Pubblico per un fatto esogeno individuato nella altrettanto ipotetica crisi finanziaria Americana, quando oramai è certo, questa in realtà sia stata “fabbricata” a tavolino nelle alte sfere della Amministrazione Americana; adoperando i famosi Mutui sub-prime con al centro motore le due (Agenzie Governative Fannie Mae e Freddie Mac (consentendo il trasferimento di miliardi di dollari dalle tasche dei poveri a quelle dei soliti ricchi). Così parziale è stata l’analisi, limitata alle crisi bancarie dal 2015; non dico dover partire dallo scandalo della Banca Romana, ma almeno da inizio anni 80′ del secolo scorso e accompagnare di pari passo la evoluzione socio-economica-culturale del Paese.
Avendo per decenni, prima come Cliente e poi come Consulente Finanziario, toccato con mano di quale pasta sia fatto il sistema bancario italiano, cercherò di partire da questa esperienza personale per un approfondimento su quelle Banche che ho conosciuto bene e che la Commissione Casini, ha rappresentato, a mio parere, in modo distorto e maldestro. Tanto per intendersi, si parla della seconda metà degli anni settanta. Giovane neolaureato mi è capitato di dirigere una Azienda e in quelle vesti ad occuparmi anche dei rapporti con le Banche. Proprio all’inizio, con una di queste, una Cassa di Risparmio gravitante nell’orbita della “balenottera bianca”; avuto l’ok ad una operazione di fido e trovandomi al cospetto del Direttore, questi con fare affermativo della testa, mi chiese se i componenti del CdA della Società erano tutti Democristiani. Fui lesto a rispondere di si. In realtà in quel CdA vi erano socialisti, fascisti, democristiani e comunisti. Capii da subito come girava il mondo Bancario. L’ingerenza della “Politica”, credo sia stata alla base della distruzione di tanta parte del Risparmio degli Italiani.
Lo sviluppo economico del mio territorio ha richiamato la presenza dei più importanti Istituti di Credito italiani, aprendo sportelli direttamente o acquisendo “bankine” minori. Ricordo una di queste, fù incorporata dalla più famosa Banca Popolare dell’ Etruria e del Lazio. Sede Arezzo. E quando si dice Arezzo si dice Fanfani Amintore e Licio Gelli. Nel massimo del suo splendore, questa Popolare annoverava fra i membri del CdA ben cinque affiliati a Loggie Massoniche. Successivamente è diventata la Banca di riferimento della Loggia P2 e dei “Neri” (se a quel tempo fossero state in vigore le leggi di oggi, sarebbe stato ravvisato anche il reato di finanziamento al terrorismo). Al tempo stesso feudo della Democrazia Cristiana e poi di Forza Italia. Se non aderivi a quei partiti, in quella Banca non c’entravi. Solo in tempi recentissimi, quando stava esalando gli ultimi conati di vita; dalla crescita di rami, frasche, innesti di gigli e margherite si è manifestata la presenza del Partito Democratico; e “furbi” come sono, si sono presi tutte le colpe .Ma i titoli spazzatura, le obbligazioni subordinate, le azioni prive di valore sono stati “venduti” da bancari compiacenti a Retail appartenenti e sodali ai comuni Partiti.
E veniamo al Clou. Per la sua importanza, complessità, dimensione e per la forte deflagrazione, al mitico Monte dei Pachi di Siena. Nella vecchia commissione Casini qualcuno ha rilevato che a differenza delle altre Banche, la crisi di MPS sia dovuta principalmente all’uso di Derivati e al Carry Trading. Non c’è nulla di più errato. Ci sarà stato anche l’uso di questi strumenti; ma al momento della dipartita, potevano funzionare come integratori e ricostituenti. Il marcio viene da molto lontano. Tipica Banca Democristiana e Massone. Erano, il Governatore Giovanni Cresti iscritto alla P2 di Licio Gelli (fascicolo 621) e così iscritto alla P2 il Direttore di Banca Toscana (controllata da MPS) Fosco Buccianti (fascicolo 638). E come in tutte le cose quando il troppo stroppia avviene il cambio; con l’avvento della sinistra. A dire la verità, nella Fondazione, fulcro di tutti i maneggi, vi è sempre stata la presenza di tutti i partiti, compresa la Curia senese. E’ stata quindi la Politica, vecchia e nuova con la sua megalomania e clientelismo a distruggere un patrimonio miliardario secolare fra Banca e Fondazione. E le Autorità di controllo non sono state da meno. Poco importa avere invocato un “piano di ristrutturazione” quando i crediti deteriorati ammontavano al 35 %; e la Consob si sia svegliata dal letargo solo dopo l’intervento della Magistratura. MPS, in tempi non sospetti si è barcamenata nelle “Biancane” del sistema bancario italiano, intervenendo in salvataggi passati sotto silenzio e lautamente retribuiti; fino ad una sequela di incidenti più o meno recenti. Il pazzesco acquisto di BancaAntonveneta, una Ferrari senza motore; o Banca 121 pagata circa 1,2 Miliardi di €. Una scatola vuota peraltro contaminata dal “foryou”. In tanta malversazione può capitare anche qualche acquisto azzeccato: Banca Agricola Mantovana, nel cui scrigno racchiudeva Banca Steinhauslin, punto di riferimento della aristocrazia fiorentina ( i libretti degli assegni erano disegnati da Franco Maria Ricci). Ecco, le “Cime” del board senese, hanno avuto la geniale idea di togliere il nome sostituendolo con MPS. Per fare una analogia, è come se il Gruppo Kering chiudesse il marchio “GUCCI”. Prima dello scoppio della bomba c’è stata pure la parentesi Profumo. Il quale (sentito con i miei orecchi), ad una manifestazione politico-ricreativa, di fronte una platea di pensionati ex-mps, fù chiaro: “la banca perde, non fà utili; se non vanno a casa diversi bancari, và a casa la banca”. Con 30.000 bancari al costo di 80.000 €, quando mai un MPS avrebbe coperto i soli costi del personale. Si è provveduto poi, a dislocare qualcuno quà e là; ma proprio in questi giorni c’è stata la reintegra per 450 di loro a pesare di nuovo sul bilancio della Banca e come Istituto nazionalizzato su tutti i cittadini italiani. E questa è la storia e la parabola di MPS.
In Toscana (ma potrei dire in Italia) vi sono poi tutta una infinità di banchette, che con tanta autoreferenzialità si definiscono del Territorio. Sono le Banche di Credito Cooperativo. Le ho sempre qualificate come quelle dei ” cinque milioni”; perchè a tanto ammontava l’utile annuale indicato da ciascuna. Ma a un più approfondito controllo venivano chiuse o incorporate in qualche altra BCC. Fra le più colorite c’è stata quella di Firenze, quella di Verdini. Nella baraonda bancaria và riconosciuto al Verdini l’innovativo ruolo di bancarottiere-ricreativo; in quanto nella sua Bankina aveva aperto un Bar per offrire ai malcapitati Retail cappuccini e brioches. E le famigerate “Banche Venete”? Pur presenti nel territorio non ho avuto modo di palpare con mano le proprie gesta; ma dalle voci, è facile arguire che anche in queste, vi sia stato un feroce clientelismo e la prepotente ingerenza della Classe dirigente al Potere in quella Regione. Ed è ancora la Politica che ci porta a concludere questa disamina storica. Non possono essere sottaciute due tappe che rappresentano la pietra miliare in negativo di tutta la storia. In un caso, come Dio si è fatto Uomo, un partito si è fatto Banca. Con la creazione di Credinord, la Banca della Lega Nord, si dette il via ad una colossale truffa, il cui epilogo nella miserabile bancarotta lasciò sul lastrico migliaia di sprovveduti risparmiatori Padani. Nello altro caso, similare e accomunante, come vedremo, è da citare Banca ARNER, a quei tempi da qualcuno indicata come la Banca della Mafia. E come dal cilindro del prestigiatore vola via una colomba; da Banca Arner scaturì FORZA ITALIA. Dicevamo accomunate, perchè nel recente i destini di questa Banca si sono intrecciati con il Tesoriere dellaLega Nord e con un parlamentare della stessa Lega Nord sanzionato da Bankitalia. Sia il crimine di Credinord, che la vicenda Forza Italia, sono stati troppo frettolosamente occultati e rimasti misteriosi e inquietanti. Come vediamo da una più estesa valutazione storica nessuna forza politica è esente da Responsabilità: spazzando via schermaglie, illazioni e polemiche.
Venendo quindi alle competenze e alla attività di indagine che la legge attribuisce alla Commissione, l’elenco è troppo lungo e dispersivo, e alcuni argomenti talmente tecnici che richiederebbero una profonda competenza e gli stessi “esperti” si trovano spesso in confusione. Sarebbe stato meglio focalizzare il lavoro su tre indicazioni di fondo:
ELIMINARE L’INGERENZA POLITICA ALL’INTERNO DELLE BANCHE, AUMENTARE IL MERITO QUALITATIVO DEL BOARD BANCARIO INTRODURRE L’EDUCAZIONE FINANZIARIA NELLE SCUOLE.
Il processo di rimozione della Politica (diversa dalla vigilanza e controllo istituzionale sulle Banche) fondamentalmente passa attraverso la separazione fra Banca Commerciale e Banca Finanziaria (o speculativa). Ma essendo questo un percorso lungo,, anche a volerci mettere le mani da subito meglio sarebbe iniziare dalla “Testa”. E quando diciamo “Testa” intendiamo la Consob, per i poteri che le sono stati conferiti sul sistema bancario quotato e finanziario. Ignorando i Presidenti che si sono comportati da veri cialtroni, gli ultimi nominati, sono soggetti provenienti dalla “Politica”; e se questo è il segnale, le Banche non possono che fare altrettanto. La figura “esperta” (che sia un accademico, o un premio Nobel, di cui nessuno ha intenzione di sminuire le qualità e i meriti) deve essere soprattutto INDIPENDENTE, cioè autonomo e responsabile delle proprie azioni. Altrimenti abbiamo un “puffo” al riparo della Politica che lo ha nominato. Ed è ciò che è avvenuto e sta avvenendo attualmente. Prima con farneticanti provocazioni sul debito pubblico e nei confronti della BCE di Mario Draghi, ed ora di fronte l’emergenza sanitaria, un comportamento lassista, impacciato e tardivo causando la perdita per decine di miliardi a indifesi Retail (che quella Autorità dovrebbe tutelare). E al tempo stesso andando a rimpinguare le tasche degli “Speculatori” supportati dai loro sistemi tecnologici rappresentati in particolare dagli Algoritmi. Confidando in tal modo sulla omertà di quelle forze politiche che lo hanno nominato e quindi co-responsabili.
Il secondo argomento riguarda l “idoneità” di coloro che assumono posizioni epicali nelle Banche; siano questi potentati locali o soci di riferimento. Fino ad oggi si è assistito al peggio: palazzinari, scarpai, venditori di materassi, di pelati e latticini. Questi soggetti fanno male alla Banca e come si è potuto appurare talvolta anche alle Imprese che rappresentano. Opportunità vorrebbe, non facessero parte degli organi dirigenti. Se proprio lo vogliono, c’è solo una strada; una laurea, un esame da Consulente Finanziario e partire dalla gavetta, da “semplice impiegato bancario” e su su, e dopo venti anni, se ha la stoffa, finalmente rivestire la carica di consigliere di amministrazione.
Per ultimo, il Tema più importante.L’alfabetizzazione del Cittadino in materia finanziaria. E qui sorge il dubbio sugli attori coinvolti. Lo ritengono superfluo; meglio intervenire sugli effetti, anzichè sulle cause; non sanno da che parte cominciare; meglio tenere nella ignoranza il Risparmiatore. Noi riteniamo invece ci sia una necessità reale e non più procrastinabile. Se di difficile appiglio per chi ha una certa età; per le nuove generazioni è possibile, iniziando dalla Scuola Primaria. Oggi, la “gente” non sà Risparmiare, non sà quanto “spende” la propria famiglia in un mese; anzi, crede di “non spendere nulla”; pensa che “non ci siano più soldi”; in un Paese con quasi cinquemila Miliardi di risorse finanziarie più o meno liquide. E chi ha svolto la mia professione, sà quanto sia diffusa, o almeno quel che basta per vivere tranquilli. Ma dove cominciare ? Dalle cose semplici. Coinvolgendo i Media, i Giornali, i Canali Televisivi, i social network a dedicare uno spazio quotidiano che illustri un prodotto finanziario e soprattutto come si deve comportare il Cittadino con i propri Risparmi di fronte un Intermediario. Con la introduzione di una materia specifica nella Scuola fin dalla Primaria, si deve puntare, non tanto sulle nozioni tecniche, di cui ci sarà tempo per acquisire, quanto incidere sui comportamenti e le emozioni dei futuri Risparmiatori. Per iniziare si potrebbe attingere allo Albo OCF dei Consulenti Finanziari (già cura al proprio interno una Rubrica). Qui vi sono validi professionisti che da subito potrebbero dare il loro sostegno. Il tutto potrebbe essere affrontato economicamente con il contributo del Sistema Bancario. Un Consulente Finanziario, quando ha di fronte un Retail, un Risparmiatore “consapevole” di ciò che vuole, sà che il suo lavoro è già fatto bene per la metà. Così dovrebbe essere anche per le Banche. Ecco perchè dovrebbero partecipare.
L’emergenza sanitaria ha un pò ridotto l’attività della Commissione Banche; ma risulta non sia stata con le mani in mano. Sembra abbia attivato un monitoraggio sulla precisa e sollecita attuazione del DL “Cura Italia”, da parte delle Banche; invitando singoli cittadini e imprese a segnalare ritardi e omissioni. Decisione lodevole che potrebbe essere accompagnata da una altra iniziativa. Quella di invitare i Risparmiatori ad inviare i periodici Rendiconti dei Costi ricevuti dalle Banche. Documentazione tuttora di scarsa Trasparenza. Nel malloppo, costituito da decine di pagine c’è un pò di tutto, studi, grafici, analisi, tabelle, vendita di viaggi e aspirapolveri. Ma ciò che interessa al Retail sono: l ‘Estratto Conto, di una, tre, cinque pagine, con l’elenco degli asset, i titoli o depositi posseduti, ed un valore numerico alla fine che rappresenta il Patrimonio Personale. Ancora sotto, DOVREBBE APPARIRE, in modo semplice una sola voce: le SPESE o COSTI; quelli che sono, 1.000 €, 5.000 €, 8.000 €. Punto e basta. Sarà il Risparmiatore a trarre le conclusioni e capire se quegli Oneri trattenuti dalla Banca per il “”Servizio” siano giusti. E sarà la banca a spiegare il proprio operato, svolto bene o male. Queste dovrebbero essere le Indicazioni rivolte alla Consob da impartire alle Banche.
Non ci resta che auspicare alla Commissione di poter formulare delle valide proposte al Parlamento, anche se gli ostacoli sono tanti, in particolare se in Parlamento si riscontra la presenza di soggetti “Barlacci”. Tanto per fare un esempio risulta Presidente di Commissione Parlamentare, chi sanzionato da Bankitalia per un grave reato bancario. Si dirà è una sanzione; certo con le norme di oggi; ma se vogliamo eliminare il malcostume, il malaffare, la malagestione nel sistema bancario l’unico deterrente è prevedere una condanna detentiva appropriata e la ineleggibilità a qualsiasi carica pubblica. Altrimenti si “prende per il culo i Risparmiatori”.