Anziani: un Prestito per vivere Felici.
Nel bellissimo inserto pubblicato da Il Sole 24Ore “Manuale del Risparmio”, a mò di botto a conclusione del Mese sulla Educazione Finanziaria, non abbiamo notato citazioni ( e neppure nel Glossario) di un Servizio sociale come il PIV (Prestito Ipotecario Vitalizio), trattandosi non di un semplice termine, ma di un concetto. E se neppure i Superesperti che hanno curato questo manualetto, se ne sono fatti carico sta a dimostrare che il tunnel è lunghissimo.
Si diceva il concetto, in quanto soluzione (poco conosciuta) ad una esigenza reale. L’ottima norma del 2015 (n° 226 del 22 Dicembre) ha rispolverato uno strumento al servizio di milioni di Anziani.
Infatti, nel momento in cui una persona anziana che ha compiuto 60 anni (così detta la norma, ma sarebbe opportuno abbassare questa soglia) chi possiede un immobile residenziale, e si trova nella necessità di dover disporre di una certa somma di denaro che non ha: per accedere ad una Casa di Riposo; o ricorrere a spese mediche speciali o semplicemente di usufruire di strutture private, più celeri negli interventi; oppure aiutare i figli nell’acquisto di un Immobile o aprire una Attività; sono solo alcuni esempi, può ricorrere a questo servizio Finanziario.
C’è da specificare che questa forma di Prestito non prevede un Rimborso rateale alla Banca. L’ importo sarà pagato dagli eredi al momento della morte del Sottoscrittore, oppure gli eredi venderanno l’immobile.
E’ facile intuire che sul Mercato non ha eguali, anzi è l’unica forma. Sia per l’importo, non comparabile con la Cessione del Quinto; sia per l’età, cui è improbabile un Prestito Personale o Mutuo.
L’unico inconveniente è che nessuno lo conosce, nè lo presenta; soprattutto le Banche. Ci sarà un Motivo ?